Prima conferenza transfrontaliera del Progetto SCET-NET: i risultati del confronto tra istituzioni ed esperti

Si è tenuta oggi pomeriggio la prima conferenza transfrontaliera del progetto SCET-NET “Senza Confini Education and Training Network”- sul tema “Nuove competenze e percorsi di tirocinio nell’era della digitalizzazione in epoca COVID-19”.

SCET-NET, progetto finanziato dal programma Interreg VA Italia-Austria 2014-2020, gestito da una rete di partenariato formata da GECT Euregio Senza Confini (capofila), Bildungsdirektion Kärnten, Camera di Commercio della Carinzia e Camera di Commercio Venezia Giulia, mira ad avviare una stabile cooperazione istituzionale per il coordinamento del quadro ordinamentale e giuridico in materia di formazione e la definizione di modelli pedagogici funzionali all’avvio di percorsi di scambio transfrontalieri di studenti e apprendisti, dai 16 anni in su, tra le regioni partner (Friuli Venezia Giulia, Veneto e Carinzia).

Il focus dell’incontro transfrontaliero è stato quello di aprire una riflessione sull’impatto che la pandemia COVID-19 ha non solo sulle modalità di gestione dei percorsi di tirocinio e apprendistato per i giovani, ma anche sulle future professioni, le conoscenze e competenze trasversali che sempre più verranno richieste nel mondo del lavoro e la crescente importanza che la digitalizzazione ricoprirà nei percorsi formativi. Gli interventi hanno aiutato ad acquisire informazioni utili sulle differenze tra il sistema formativo che regolamenta i percorsi di tirocinio e apprendistato in area transfrontaliera e sulle possibilità che questi percorsi siano realizzati anche on-line.

La presentazione dell’analisi comparativa dei sistemi formativi esistenti in area transfrontaliera, condotta da un gruppo di esperti istituito dal GECT Euregio Senza Confini a cura di Georg Lun, direttore di IRE-Istituto di Ricerca Economica della Camera di Commercio di Bolzano che ha coordinato i lavori, ha offerto una visione d’insieme sulle differenze esistenti tra i percorsi di tirocinio e apprendistato in Austria e Italia. L’intervento ha illustrato esempi di scambio transfrontaliero virtuosi, utili alla realizzazione di un vademecum costruito con il fine di facilitare la partecipazione di studenti a tirocini transfrontalieri nell’area di progetto.

Il vicedirettore della direzione Lavoro e Istruzione della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, la dott.ssa Ketty Segatti, ha sottolineato l’importanza dell’apprendimento permanente nella dimensione fluida che caratterizza i percorsi didattici e formativi odierni. «Il dialogo tra scuola e comunità regionale consente di avvicinare i giovani ai contesti culturali e produttivi regionali - i cosiddetti contesti capacitanti che la Regione Friuli Venezia Giulia sta cercando di favorire con normative, strategie e azioni mirate, favorendo i percorsi, elevandone il livello qualitativo, favorendo l’incontro tra domanda e offerta attraverso convenzioni. Ad oggi sono già 14 quelle stipulate – e altre 9 in attesa - con la possibilità per le scuole di selezionare all'interno di queste 43 progetti di PCTO, percorsi per le competenze trasversali e per l'orientamento che fanno parte, in forma obbligatoria, del percorso formativo dei ragazzi dai 15 ai 18 anni.

Caterina Pampaloni di Unioncamere ha offerto una panoramica su indirizzi ed esperienze del sistema camerale per facilitare l’occupabilità dei giovani e aiutarli nelle transizioni scolastiche e lavorative, come il sistema Informativo Excelsior (excelsior.unioncamere.net), fonte statistica principale per conoscere i fabbisogni professionali, formativi e di competenze delle imprese.

Le testimonianze di Renate Kanovsky-Wintermann (Direzione Istruzione della Carinzia) e Maximilian Oberwalder (Camera di Commercio della Carinzia) hanno offerto una dettagliata panoramica sul sistema duale austriaco (i Vocational Educational Training e il percorso di apprendistato “Lehre” nelle scuole a tempo pieno austriache). Una particolarità del Land Carinzia, oltre all’attenzione riposta al tema dell’occupabilità, è quella di avere un grande numero di adesioni ai tirocini esteri, intesi come esperienze che aiutano a sviluppare l’interculturalità degli studenti e formare European Citizens. A proposito dei percorsi di apprendistato, è stato sottolineato come da sempre la Carinzia investa in formazione e istruzione e sia dotata di una rete di centri all’avanguardia in cui vengono formate diverse figure professionali in linea con le esigenze del mercato.

Gli studenti di oggi sono i cittadini di domani: nel quadro attuale la pandemia ha esasperato l’importanza delle competenze digitali e la necessità di offrire percorsi di formazione in remoto di diverso tipo tra cui percorsi che contemplano l’utilizzo di strumenti digitali quali la realtà aumentata.

Su questo punto si è concentrato l’intervento di Roberto Santolamazza, direttore di T2i-Trasferimento Tecnologico e Innovazione, con la presentazione del progetto E-EDU 4.0 (Interreg Italia-Austria) che sostiene Industria 4.0 con il fine di rafforzare l'impatto dei programmi di formazione e di istruzione attraverso una cooperazione transfrontaliera più efficace anche attraverso la costituzione di una piattaforma ICT con contenuti didattici e una mappatura delle competenze. «Lo Smart Working – dice Santolamazza - anche per le esperienze di tirocinio, apre a opportunità di collaborazione che superano le barriere logiche e organizzative; vanno però ripensati progetti, modalità e durata».

Infine Raffaele Fraudatario, in rappresentanza di AREA Science Park e Andrea Fornasier di Lean Experience Factory (LEF) per Confindustria Alto Adriatico, hanno offerto una panoramica sul progetto IP4FVG e il ruolo della Regione Friuli Venezia Giulia nella sua genesi per illustrare, poi, la realtà dei percorsi per le competenze trasversali e per l'orientamento on-line attraverso specifiche testimonianze operative di training in remoto attraverso l’uso di sistemi di realtà immersiva. LEF potrebbe diventare un luogo neutro per allenare gli studenti e prepararli per il lavoro reale.

I saluti di benvenuto sono stati portati dal direttore GECT Euroregio Senza Confini Sandra Sodini, che ha sottolineato la volontà di rafforzare la cooperazione istituzionale affinché in progetti come SCET-NET le azioni pilota possano convertirsi in esperienze replicabili: «…è dalle scuole superiori che iniziamo a seminare nei ragazzi l’idea di un mercato unico transfrontaliero ed europeo». Con lei Doris Karli del Bildungsdirektion Kärnten - che ha rimarcato come la Carinzia per favorire la digitalizzazione, anche a fronte della situazione pandemica, ha stanziato 900mila euro per potenziare le infrastrutture digitali delle scuole al fine di supportare adeguatamente la didattica a distanza - e Meinrad Höfferer, vicedirettore della Camera di Commercio carinziana, che ha rimarcato l'importanza che la formazione e l'apprendistato guardino all'internazionalizzazione delle esperienze.

La registrazione dell’incontro resta disponibile sulla pagina Facebook del progetto: PROGETTO SCET-NET